In questi due giorni di festival i birrifici presenti erano sufficienti per poter farsi un' idea della rivoluzione birraria che sta colpendo anche il Belgio: stili tradizionali come Belgian Ale, Saison, Tripel vengono brassati seguendo lo stile classico ma aggiungendo luppolature che rendono più fresche e beverine le birre (uno dei primi Brasserie de la Senne) ed è curioso scoprire stili anglosassoni come Golden Ale, IPA e Stout prodotti con uno stampo belga.
Da fare cornice all' evento era la Piazzetta San Parisio, incastonata nel centro di Treviso.
Così arrivati facciamo un giro per capire che birre possono esserci da bere e partiamo subito con la Kriek di Hof ten Dormaal, blasonata dalla critica ma personalmente non mi è piaciuta granchè perchè lasciava un amaro finale troppo pronunciato, sicuramente voluto, che altre kriek assaggiate non avevano.
Poi siamo passati alla Brasserie Saint-Helene e abbiamo degustato la Black Mamba (English Stout) e la Lily Blue (Brune). Nella prima, le note di torrefazione e caffè d'orzo si sprigionano a inizio bevuta per poi essere "tagliate" da un amaro finale persistente dato dai luppoli Simcoe e Citra; nel gusto, l'amaro conferito dai malti scuri fa un pò a cazzotti con l'amaro dei luppoli. Nella seconda invece, i sentori caramellati, leggermente tostati e di frutta secca che troviamo al palato, si fondono insieme per un gran equilibrio mentre al naso le note fruttate completano questa birra in maniera ottima.
Altro birrificio è il Picobrouwerij Alvinne dove abbiamo assaggiato la Cuvee Sofie, una Sour Ale di 10% ABV maturata in botti di vino per 6/8 mesi con l'aggiunta di lactobacilli. La forza principale di questa birra è che la forte alcolicità è praticamente impercettibile, sostenuta dall' acidità della birra stessa. Ben equilibrate le note legnose con quelle acidule, con un corpo pieno ma che si lascia bere con enorme facilità.
Continuando con il giro abbiamo scoperto la Passe Partout di Dochter van de Korenaar, una Session IPA di soli 3% ABVche si lascia bere tutta d'un fiato da quanto fresca e dissetante che è! Birra prodotta con luppoli americani dall' aroma tropicale e fruttato, fresco ed estivo che viene accompagnato nella bevuta da una sensazione finale erbacea che equilibria questa birra veramente ottima. La birra è secca al punto giusto e invoglia a berne un'altra. Indicata per i caldi estivi di quetsa stagione!
Per finire il giro siamo stai da Brasserie de la Senne, dove si cade sempre in piedi. La prima birra che abbiamo preso è stata la Brussel Calling (Belgian Ale) dove i sentori luppolati e dei lieviti compongono un bel bouquet al naso mentre al palato le note dolci sono accompagnate dall' amaricatura sempre dei luppoli per una birra equilibrata e dal finale secco. Nella Wadesda Smeirlap (IPA) ritroviamo sapori dolci maltati e fruttati sia al naso che al palato dove solo nel finale si ritrova l' erbaceo del luppolo per un corpo presente e un finale secco.
Queste son le birre che ho potuto assaggiare in questa bella giornata della prima edizione di questo fetsival in Italia. Fiducioso nel prossimo anno, auguro un brindisi a tutti voi.
Cheers!!
sabato 13 giugno 2015
Zythos Beerfestival - Italian Edition 05/06 giugno 2015
giovedì 16 aprile 2015
Bevute allo Stato Brado - Black Betty di Beavertown Brewery
Altra birra di Beavertown Brewery, altra birra in lattina nelle pagine di questo blog. Quella che andremo ad assaggiare oggi è la Black IPA firmata da Logan Plant che si ispira alle American Pale Ale per l' uso di luppoli americani in produzione come Columbus, Chinook e Citra mentre per la parte maltata vengono usati malti Pale, Cara e Carafa.
Così quando si versa nel bicchiere si presenta di uno stupendo color rosso rubino carico con riflessi ambrati, abbastanza limpida con una schiuma color crema, dalla grana fine e persistente mentre l'aroma è agrumata (pompelmo e arancia), tropicale, con note di aghi di pino e frutta scura, leggermente tostata ed erbacea nel finale, di breve persistenza ma intensa; il sapore ha una buona intensità e una buona persistenza dove emergono note principali resinose date dai luppoli utilizzati seguite da note fruttate tropicali, di pino, note di liqurizia che fanno capolino timidamente, cacao amaro, fondi di caffè, tostatura, con un finale piacevolmente amaro, secco ed equilibrato dai malti utilizzati che donano anche delle note leggere di melassa. In questa birra l' alcolicità di ben 7,4% ABV è ben nascosta all' olfatto e al palato e si riesce a percepire solamente a livello retrolfattivo. Il corpo è tra il pieno e l' esile ed è abbastanza equilibrata. Secondo il mio parere si sbilancia troppo su note resinose, ma come detto prima, questa birra è d' ispirazione dalle American Pale Ale ed è proprio questo risultato che si vuole ottenere.
Cheers!!
Così quando si versa nel bicchiere si presenta di uno stupendo color rosso rubino carico con riflessi ambrati, abbastanza limpida con una schiuma color crema, dalla grana fine e persistente mentre l'aroma è agrumata (pompelmo e arancia), tropicale, con note di aghi di pino e frutta scura, leggermente tostata ed erbacea nel finale, di breve persistenza ma intensa; il sapore ha una buona intensità e una buona persistenza dove emergono note principali resinose date dai luppoli utilizzati seguite da note fruttate tropicali, di pino, note di liqurizia che fanno capolino timidamente, cacao amaro, fondi di caffè, tostatura, con un finale piacevolmente amaro, secco ed equilibrato dai malti utilizzati che donano anche delle note leggere di melassa. In questa birra l' alcolicità di ben 7,4% ABV è ben nascosta all' olfatto e al palato e si riesce a percepire solamente a livello retrolfattivo. Il corpo è tra il pieno e l' esile ed è abbastanza equilibrata. Secondo il mio parere si sbilancia troppo su note resinose, ma come detto prima, questa birra è d' ispirazione dalle American Pale Ale ed è proprio questo risultato che si vuole ottenere.
Cheers!!
martedì 14 aprile 2015
Bevute allo Stato Brado - Smog Rocket di Beavertown Brewery
Quest' oggi presento un' altra creazione di Beavertown Brewery: la Smog Rocket, prodotta con una grane varietà di malti tra cui anche malto affumicato e luppoli magnum e chinook.
La birra si presenta di colore ebano con riflessi mogano, senza velature con il supporto di una schiuma di un bel colore cappuccino, fine e persistente. L' aroma è intenso e abbastanza persistente nella quale si percepiscono sentori di caffè d' orzo, cacao, crosta di pane bruciata, caramello, affumicatura più di speck che di pancetta e un finale che viene chiuso da una nota erbacea; al palato è intensa e persistente come ci si poteva aspettare dalle note percepite all' olfatto ed emergono sentori di cacao amaro, caffè, liquirizia, frutti a bacca rossa con un finale leggermente affumicato e resinoso dato dal luppolo americano chinook che chiude la beva in maniera pulita. Porter di 5,4% ABV dal corpo esile e abbastanza equilibrata, con un' affumicatura tanto leggera quanto piacevole per una bella bevuta.
"Inspired by London' s industrial revolution when smog filled the air and the porter was the beer of the people"
Cheers!!
La birra si presenta di colore ebano con riflessi mogano, senza velature con il supporto di una schiuma di un bel colore cappuccino, fine e persistente. L' aroma è intenso e abbastanza persistente nella quale si percepiscono sentori di caffè d' orzo, cacao, crosta di pane bruciata, caramello, affumicatura più di speck che di pancetta e un finale che viene chiuso da una nota erbacea; al palato è intensa e persistente come ci si poteva aspettare dalle note percepite all' olfatto ed emergono sentori di cacao amaro, caffè, liquirizia, frutti a bacca rossa con un finale leggermente affumicato e resinoso dato dal luppolo americano chinook che chiude la beva in maniera pulita. Porter di 5,4% ABV dal corpo esile e abbastanza equilibrata, con un' affumicatura tanto leggera quanto piacevole per una bella bevuta.
"Inspired by London' s industrial revolution when smog filled the air and the porter was the beer of the people"
Cheers!!
giovedì 2 aprile 2015
Bevute allo stato Brado - Two Captains di Nogne Ø
Approffitando di queste belle giornate, non troppo calde, la birra di oggi che andremo ad assaggiare è stata brassata a quattro mani tra il birraio di Nogne Ø Kjetil Jikiun e il vincitore, nel 2010, del campionato homebrewers norvegese Jan Halvor Fjeld: i due capitani! Questa birra, ispirata alle IPA americane, inizialmente era stata prodotta come one-shot ma avendo riscontrato un grande successo tra gli appassionati, viene inserita nella produzione standard del birrificio.
Versata nel bicchiere si presenta di color giallo dorato carico tendente al ramato e abbastanza limpida, la schiuma è color crema, fine e persiste fino alla fine della bevuta. L'aroma principale che si può percepire è resinoso mentre se si analizza più a fondo si percepiscono note più leggere di agrumi (pompelmo e mandarino) e di frutta tropicale (papaya); al gusto l' impatto è sempre resinoso, di pino, con una dolcezza di frutta tropicale che fa capolino e una nota di caramello data dai malti, nota di limone e un finale amaro ben pronunciato e abbastanza prolungato. Solamente quando si scalda un po' si può sentire l' alcolicità nel retrolfattivo che invece è ben nascosta sia all' olfatto sia al palato. Questa Double IPA di 8,5 % ABV resta morbida in bocca, non molto secca, con un corpo pieno. Forse può stancare per via della dominanza resinosa però resta piacevole e ben equilibrata.
Cheers!!
Versata nel bicchiere si presenta di color giallo dorato carico tendente al ramato e abbastanza limpida, la schiuma è color crema, fine e persiste fino alla fine della bevuta. L'aroma principale che si può percepire è resinoso mentre se si analizza più a fondo si percepiscono note più leggere di agrumi (pompelmo e mandarino) e di frutta tropicale (papaya); al gusto l' impatto è sempre resinoso, di pino, con una dolcezza di frutta tropicale che fa capolino e una nota di caramello data dai malti, nota di limone e un finale amaro ben pronunciato e abbastanza prolungato. Solamente quando si scalda un po' si può sentire l' alcolicità nel retrolfattivo che invece è ben nascosta sia all' olfatto sia al palato. Questa Double IPA di 8,5 % ABV resta morbida in bocca, non molto secca, con un corpo pieno. Forse può stancare per via della dominanza resinosa però resta piacevole e ben equilibrata.
Cheers!!
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venerdì 27 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - The Drunken Duck & Birrificio Birranova 23/03/2015
Non si poteva mancare a questa serata di collaborazione tra il
noto locale vicentino The Drunken Duck e il birrificio pugliese
Birranova con sede a Triggianello in provincia di Bari. Negli ultimi
anni il birraio Donato di Palma, che finisce con il partecipare come
finalista al concorso Birraio dell' anno 2014, ha saputo far crescere
la qualità delle proprie birre e a vincere un primo posto in
classifica al concorso Birra dell' Anno 2015 con "Tensione
Evolutiva", barley wine della casa, davanti a due creazioni di
Baladin (non uno qualunque); si registra anche un quarto posto con la
"Ruffiana", birra con mosto di uva Minutolo che nelle
produzioni precedenti veniva prodotta con uva Moscato.
Le birre prodotte seguono principalmente due scuole di birrificazione: la scuola belga e la scuola anglosassone, che a volte riesce a fondere in maniera eccellente come per esempio nell' Abboccata.
Dopo questa breve introduzione partiamo ad analizzare la prima birra che ho assaggiato: la Linfa, ultima produzione del birrificio, si presenta di color giallo dorato velato con una schiuma candida, fine e poco persistente. Al naso si percepiscono note fruttate, agrumate di limone e arancia, note di miele d' acacia e una nota erbacea finale; al palato invece gli aromi fruttati e di malti chiari sorreggono bene un' amaricatura erbacea presente per un finale leggermente sapido, secco e intenso. Ben equilibrata e con un corpo esile, questa Golden Ale di 5% ABV è fresca, di facile beva e piacevole dove i sentori dolci dei malti son stati accoppiati bene con gli aromi, i sapori e la componente amara del luppolo.
L' Abboccata si presenta di un color ambrato carico, abbastanza limpido e con una schiuma a supporto di color bianco candido, dalla grana medio/fine e persistente; a naso si possono sentire aromi fruttati, di caramello, sentori delicati di frutta secca e pane tostato che riescono ad equilibrare bene l'aroma mentre al palato si percepiscono note caramellate, fruttate (frutti rossi di bosco), una nota speziata, forse un leggero erbaceo e una chiusura piuttosto dolce e maltata che però viene bilanciata dall' uso sapiente dell' amaricatura del luppolo per un finale pulito e abbastanza lungo. Birra di 6,5 % ABV, dal corpo pieno e tutto sommato equilibrata. Devo dire che la cosa che mi è piaciuta di più di questa birra è stato il finale al palato, che di norma nello stile delle Belgian Ale ha note caramellate persistenti, mentre in questa veniva "tagliato" dall' amaro del luppolo. Birra per niente scontata e piacevole da bere.
L'ultimo assaggio invece è stato di Tensione Evolutiva, Barley Wine di 10% ABV che viene fatto maturare per un anno in botti siciliane di rovere che contenevano marsala. Si presenta di un colore carico tendente al mogano con riflessi ramati e una schiuma color crema, fine, abbondante e poco persistente. Da subito l'impatto olfattivo vira su sentori principalmente legnosi, vinosi e frutta sotto spirito per poi passare ad aromi meno percettibili come frutta disidratata (prugna) e caramello. Al sapore i gusti si accompagnano ma sono più accentuati
di frutti rossi, vin santo, note di melassa, anche qui un leggero legnoso, forse un pò astringente ma di facile bevuta nonosante i suoi elevati gradi alcolici e la sua complessità. I sentori retrolfattivi sono fruttati e con la percezione alcolica presente ma per niente stucchevole. In finale la birra è equilibrata, con un corpo pieno e concordo con la scelta di eleggerla medaglia d' oro nella sua categoria perchè riesce ad essere armonica e allo stesso tempo vellutata al palato. Poi se viene accompagnata ad una focaccia fatta in casa si esalta e non ce n'è per nessuno!
Cheers!!
Le birre prodotte seguono principalmente due scuole di birrificazione: la scuola belga e la scuola anglosassone, che a volte riesce a fondere in maniera eccellente come per esempio nell' Abboccata.
Dopo questa breve introduzione partiamo ad analizzare la prima birra che ho assaggiato: la Linfa, ultima produzione del birrificio, si presenta di color giallo dorato velato con una schiuma candida, fine e poco persistente. Al naso si percepiscono note fruttate, agrumate di limone e arancia, note di miele d' acacia e una nota erbacea finale; al palato invece gli aromi fruttati e di malti chiari sorreggono bene un' amaricatura erbacea presente per un finale leggermente sapido, secco e intenso. Ben equilibrata e con un corpo esile, questa Golden Ale di 5% ABV è fresca, di facile beva e piacevole dove i sentori dolci dei malti son stati accoppiati bene con gli aromi, i sapori e la componente amara del luppolo.
L' Abboccata si presenta di un color ambrato carico, abbastanza limpido e con una schiuma a supporto di color bianco candido, dalla grana medio/fine e persistente; a naso si possono sentire aromi fruttati, di caramello, sentori delicati di frutta secca e pane tostato che riescono ad equilibrare bene l'aroma mentre al palato si percepiscono note caramellate, fruttate (frutti rossi di bosco), una nota speziata, forse un leggero erbaceo e una chiusura piuttosto dolce e maltata che però viene bilanciata dall' uso sapiente dell' amaricatura del luppolo per un finale pulito e abbastanza lungo. Birra di 6,5 % ABV, dal corpo pieno e tutto sommato equilibrata. Devo dire che la cosa che mi è piaciuta di più di questa birra è stato il finale al palato, che di norma nello stile delle Belgian Ale ha note caramellate persistenti, mentre in questa veniva "tagliato" dall' amaro del luppolo. Birra per niente scontata e piacevole da bere.
L'ultimo assaggio invece è stato di Tensione Evolutiva, Barley Wine di 10% ABV che viene fatto maturare per un anno in botti siciliane di rovere che contenevano marsala. Si presenta di un colore carico tendente al mogano con riflessi ramati e una schiuma color crema, fine, abbondante e poco persistente. Da subito l'impatto olfattivo vira su sentori principalmente legnosi, vinosi e frutta sotto spirito per poi passare ad aromi meno percettibili come frutta disidratata (prugna) e caramello. Al sapore i gusti si accompagnano ma sono più accentuati
di frutti rossi, vin santo, note di melassa, anche qui un leggero legnoso, forse un pò astringente ma di facile bevuta nonosante i suoi elevati gradi alcolici e la sua complessità. I sentori retrolfattivi sono fruttati e con la percezione alcolica presente ma per niente stucchevole. In finale la birra è equilibrata, con un corpo pieno e concordo con la scelta di eleggerla medaglia d' oro nella sua categoria perchè riesce ad essere armonica e allo stesso tempo vellutata al palato. Poi se viene accompagnata ad una focaccia fatta in casa si esalta e non ce n'è per nessuno!
Cheers!!
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giovedì 26 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - Snake Dog IPA di Flying Dog
Dopo aver assaggiato la classica Pale Ale del birrificio americano Flying Dog, è arrivato il momento di tirar fuori dalla cantina anche l' IPA dell' omonimo birrifcio che viene brassata con luppoli Warrior e Columbus.
Quando si versa si forma una schiuma color crema, grossolana, che di primo impatto è abbondante per poi svanire in poco tempo e si presenta di color dorato carico leggeremente velato. L' aroma ricorda profumi floreali, di pompelmo, frutta a polpa bianca (pesca), frutti tropicali (passion fruit) con un finale resinoso accompagnato da sentori di caramello delicati e un 'alcolicità percettibile. Nel sapore invece ritroviamo le note resinose di pino e sentori agrumati/citrici che vengono seguiti da note maltate e un' amaro poco persistente che viene nacosto bene dal grado alcolico e un finale secco che invita al prossimo sorso e la stessa nota alcolica viene percepita a livello retrolfattivo. La birra in questione ha una gradazione di 7,1% ABV ed è abbastanza equilibrata e caratterizzata da un corpo medio dove i sentori resinosi sono molto evidenti sia a livello olfattivo che gustativo.
Cheers!!
"It snakes down the throat like a faithful friend" - Anna Steadman
Quando si versa si forma una schiuma color crema, grossolana, che di primo impatto è abbondante per poi svanire in poco tempo e si presenta di color dorato carico leggeremente velato. L' aroma ricorda profumi floreali, di pompelmo, frutta a polpa bianca (pesca), frutti tropicali (passion fruit) con un finale resinoso accompagnato da sentori di caramello delicati e un 'alcolicità percettibile. Nel sapore invece ritroviamo le note resinose di pino e sentori agrumati/citrici che vengono seguiti da note maltate e un' amaro poco persistente che viene nacosto bene dal grado alcolico e un finale secco che invita al prossimo sorso e la stessa nota alcolica viene percepita a livello retrolfattivo. La birra in questione ha una gradazione di 7,1% ABV ed è abbastanza equilibrata e caratterizzata da un corpo medio dove i sentori resinosi sono molto evidenti sia a livello olfattivo che gustativo.
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venerdì 20 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - Pale Ale di Flying Dog
Quest' oggi stappo la Pale Ale del birrificio americano del Maryland Flying Dog che viene prodotta con luppoli Brewed Nord, Cascade, Simcoe e Citra, dai profili aromatici molto caratterizzanti e con il malto speciale Cara 120.
Quando si versa nel bicchiere si forma una schiuma color crema dalla grana medio/fine e abbondante che resta nel bicchiere fino alla fine della beva e si presenta di un colore giallo dorato abbastanza limpido tendente all' ambrato, causato dall' utilizzo del malto speciale. Al naso i sentori resinosi che fanno da padroni accompagnano profumi fruttati agrumati, tropicali, di uva bianca e in generale di frutta a polpa bianca, con toni floreali molto delicati e quasi impercettibili; al sapore, dopo la prima sorsata, si presenta erbacea per poi passare verso note resinose che richiamano l'olfatto, con note caramellate e fruttate, direi astringente e con una nota amaricante marcata non prolungata che equilibria la bevuta in maniera eccellente. Birra di 5,5% ABV dal corpo pieno ed equilibrata, un bell' esempio di American Pale Ale. Da provare
Cheers!!
Quando si versa nel bicchiere si forma una schiuma color crema dalla grana medio/fine e abbondante che resta nel bicchiere fino alla fine della beva e si presenta di un colore giallo dorato abbastanza limpido tendente all' ambrato, causato dall' utilizzo del malto speciale. Al naso i sentori resinosi che fanno da padroni accompagnano profumi fruttati agrumati, tropicali, di uva bianca e in generale di frutta a polpa bianca, con toni floreali molto delicati e quasi impercettibili; al sapore, dopo la prima sorsata, si presenta erbacea per poi passare verso note resinose che richiamano l'olfatto, con note caramellate e fruttate, direi astringente e con una nota amaricante marcata non prolungata che equilibria la bevuta in maniera eccellente. Birra di 5,5% ABV dal corpo pieno ed equilibrata, un bell' esempio di American Pale Ale. Da provare
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mercoledì 11 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - Nidaba 06/02/2015
Si vero, questo post ha già un pò di tempo ma non ho mai avuto il tempo di sistemarlo a dovere, mea culpa!
In questa serata ero di passaggio per Montebelluna e non potevo fare a meno di fermarmi per vedere cosa proponeva il Nidaba da bere. A questo punto, dato che il tempo per fermarmi non era dalla mia parte, mi son focalizzato su due birre dei rispettivi birrifici Black Barrels e Brasserie Dupont. Del primo ho sempre sentito parlare bene ma non avevo mai avuto l'occasione di assaggiare le loro creazioni con passaggio in botte e del secondo, famoso per la blasonata saison, mi ha stupito il fatto che ci fosse in spina la loro interpretazione belga di stout. In questo mondo non si smette mai di imparare!
Così la prima che scelgo è la The Yellow Doctor del birrificio torinese, derivata dal passaggio in botte della birra Seconda Luna e unica che dopo questo passaggio prende un altro nome. Golden Ale brassata con luppoli americani e dalla gradazione alcolica di 5.2% che in bicchiere si presenta color giallo dorato e abbastanza limpida con una schiuma candida, fine che tende a svanire con il passare del tempo. Al naso si percepiscono aromi agrumati dati dai luppoli americani, aromi citrici, di muffa, leggermente legnosi e speziati, un gran bouquet di profumi che tendono ad un acidulo molto rinfrescante e piacevole; alcune note aromatiche si ritrovano anche al sapore dove è sempre l'acidulo di scorza di limone che la fa da padrone pur non essendo invadente e accompagnando gli altri sentori a braccetto. Tra le quali note di pompelmo, di crostata, forse di erba secca e di malti chiari per un finale secco che rende molto pulita la bevuta. Birra dal corpo esile ed equilibrata tanto semplice da bere quanto complessa da capire e brassata con un sapiente utilizzo degli ingredienti e della maturazione in botte.
Quindi passiamo all' assaggio della seconda birra: la Monk' s Stout del famoso birrificio belga. Si presenta di un colore ebano con bellissimi riflessi tonaca di frate e dalla schiuma color crema, dalla grana fine, presente e compatta che resta a "proteggere" la birra fino a fine bicchiere. All' aroma le note sono di tostatura, fondi di caffè, cacao, una leggera nota di liquirizia con un finale di profumi speziati. Bell' impatto olfattivo complessivo che riesce a fondere insieme i profumi dei malti tostati a quelli del lievito utilizzato. Facendo un paio di sorsate i sapori che emergono sono di torrefazione, cioccolato fondente, caffè d'orzo, note di frutta secca e lievito con note fruttate che bilanciano l' amarezza data dai malti scuri. Birra equilibrata e dal corpo esile che rispetto alle "sorelle" belghe son riuscito a bere con più scioltezza e ad apprezzare per come è stata fatta la reinterpretazione di questo stile anglosassone. Bravi
Cheers!!
In questa serata ero di passaggio per Montebelluna e non potevo fare a meno di fermarmi per vedere cosa proponeva il Nidaba da bere. A questo punto, dato che il tempo per fermarmi non era dalla mia parte, mi son focalizzato su due birre dei rispettivi birrifici Black Barrels e Brasserie Dupont. Del primo ho sempre sentito parlare bene ma non avevo mai avuto l'occasione di assaggiare le loro creazioni con passaggio in botte e del secondo, famoso per la blasonata saison, mi ha stupito il fatto che ci fosse in spina la loro interpretazione belga di stout. In questo mondo non si smette mai di imparare!
Così la prima che scelgo è la The Yellow Doctor del birrificio torinese, derivata dal passaggio in botte della birra Seconda Luna e unica che dopo questo passaggio prende un altro nome. Golden Ale brassata con luppoli americani e dalla gradazione alcolica di 5.2% che in bicchiere si presenta color giallo dorato e abbastanza limpida con una schiuma candida, fine che tende a svanire con il passare del tempo. Al naso si percepiscono aromi agrumati dati dai luppoli americani, aromi citrici, di muffa, leggermente legnosi e speziati, un gran bouquet di profumi che tendono ad un acidulo molto rinfrescante e piacevole; alcune note aromatiche si ritrovano anche al sapore dove è sempre l'acidulo di scorza di limone che la fa da padrone pur non essendo invadente e accompagnando gli altri sentori a braccetto. Tra le quali note di pompelmo, di crostata, forse di erba secca e di malti chiari per un finale secco che rende molto pulita la bevuta. Birra dal corpo esile ed equilibrata tanto semplice da bere quanto complessa da capire e brassata con un sapiente utilizzo degli ingredienti e della maturazione in botte.
Quindi passiamo all' assaggio della seconda birra: la Monk' s Stout del famoso birrificio belga. Si presenta di un colore ebano con bellissimi riflessi tonaca di frate e dalla schiuma color crema, dalla grana fine, presente e compatta che resta a "proteggere" la birra fino a fine bicchiere. All' aroma le note sono di tostatura, fondi di caffè, cacao, una leggera nota di liquirizia con un finale di profumi speziati. Bell' impatto olfattivo complessivo che riesce a fondere insieme i profumi dei malti tostati a quelli del lievito utilizzato. Facendo un paio di sorsate i sapori che emergono sono di torrefazione, cioccolato fondente, caffè d'orzo, note di frutta secca e lievito con note fruttate che bilanciano l' amarezza data dai malti scuri. Birra equilibrata e dal corpo esile che rispetto alle "sorelle" belghe son riuscito a bere con più scioltezza e ad apprezzare per come è stata fatta la reinterpretazione di questo stile anglosassone. Bravi
Cheers!!
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giovedì 5 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - Fou Foune di Cantillon
Ecco qua! Oggi ci imbattiamo in uno dei birrifici più richiesti nell'ultimo periodo ossia Cantillon: birrificio a conduzione familiare con oltre un secolo di tradizione situato nel quartiere di Anderlecht a Bruxelles in Belgio che usa metodi tradizionali per brassare le proprie birre a fermentazione spontanea.
La Fou Foune, viene prodotta con albicocche "Bergeron" che restano a macerare 2 mesi con lambic vecchio di 2 anni prima di essere imbottigliata e prende il suo nome dal soprannome del produttore francese di queste albicocche.
Versata nel classico bicchiere da lambic si presenta di un colore giallo dorato aranciato velato e la schiuma candida è fine e scarsa; sapendo bene o male che tipologia di birra è possiamo già pensare cosa ci aspetta all'olfatto: di primo impatto si sentono aromi aciduli, acetici, di pelle da conciare, yogurt(?), un pò di muffa - aromi ben marcati, classici - che si susseguono a note più delicate di cereale e per finire di albicocca. Non resta che scoprire al palato cos' ha in serbo questa chicca firmata Cantillon; sapori evidenti acetici, quasi astringenti, fanno da inizio alla beva mentre col passare dei secondi si lascia spazio a note di cereali, fruttate (su tutte la tipicità dell' albicocca Bergeron), di crostata e un finale amaro abbastanza persistente ma che chiude questo cerchio di sapori in maniera pulita. Quando finisce il sorso resta una buona percezione dell' acidità con un buon gusto retrolfattivo fruttato. Birra complessa, dal corpo esile ed equilibrata, difficile da descrivere ma piacevolmente entusiasmante da bere.
Cheers!!
La Fou Foune, viene prodotta con albicocche "Bergeron" che restano a macerare 2 mesi con lambic vecchio di 2 anni prima di essere imbottigliata e prende il suo nome dal soprannome del produttore francese di queste albicocche.
Versata nel classico bicchiere da lambic si presenta di un colore giallo dorato aranciato velato e la schiuma candida è fine e scarsa; sapendo bene o male che tipologia di birra è possiamo già pensare cosa ci aspetta all'olfatto: di primo impatto si sentono aromi aciduli, acetici, di pelle da conciare, yogurt(?), un pò di muffa - aromi ben marcati, classici - che si susseguono a note più delicate di cereale e per finire di albicocca. Non resta che scoprire al palato cos' ha in serbo questa chicca firmata Cantillon; sapori evidenti acetici, quasi astringenti, fanno da inizio alla beva mentre col passare dei secondi si lascia spazio a note di cereali, fruttate (su tutte la tipicità dell' albicocca Bergeron), di crostata e un finale amaro abbastanza persistente ma che chiude questo cerchio di sapori in maniera pulita. Quando finisce il sorso resta una buona percezione dell' acidità con un buon gusto retrolfattivo fruttato. Birra complessa, dal corpo esile ed equilibrata, difficile da descrivere ma piacevolmente entusiasmante da bere.
Cheers!!
mercoledì 4 marzo 2015
Bevute allo Stato Brado - Sundancer di To ØL
Approffittando di queste giornate soleggiate mi sono stappato questa Sun Dancer del duo danese Tobias e Tore - alias To ØL. Questa birra relativamente leggera per i suoi 2.7% ABV, definita Session Beer, viene prodotta con luppoli americani Citra e Simcoe e viene fatta fermentare con lievito lager ad alta temperatura.
Cominciando a versarla nel bicchiere si denota subito un colore giallo dorato velato (causato anche dall' uso di malto di frumento in produzione) accompagnato da una schiuma candida, dalla grana fine e presente che si presta a svanire quando abbiamo cominciato da poco la bevuta.
Quando si avvicina al naso, aromi spiccati che ricordano frutta esotica (futto della passione e mango) si associano a sentori secondari agrumati come di pompelmo rosa. I profumi ben bilanciati ci stuzzicano e ci incitano alla bevuta: al palato riscopriamo ancora sentori prima agrumati leggeri e poi tropicali seguiti da note floreali. Finale resinoso e leggermente amaro, ruffiano direi, per la voglia che ci mette a berne un altro sorso. Il tutto sembra un pò un casino ma vi assicuro che la posizione dei vari sapori è ben organizzata! Birra fresca e piacevole che soddisfa sia l' ofatto che il palato, dal corpo watery e abbastanza bilanciata, pensata apposta per le calde giornate estive; sicuramente una birra per gli amanti dei luppoli americani.
"The cost of sanity, in this society, is a certain level of alienation"
Cheers!!
Cominciando a versarla nel bicchiere si denota subito un colore giallo dorato velato (causato anche dall' uso di malto di frumento in produzione) accompagnato da una schiuma candida, dalla grana fine e presente che si presta a svanire quando abbiamo cominciato da poco la bevuta.
Quando si avvicina al naso, aromi spiccati che ricordano frutta esotica (futto della passione e mango) si associano a sentori secondari agrumati come di pompelmo rosa. I profumi ben bilanciati ci stuzzicano e ci incitano alla bevuta: al palato riscopriamo ancora sentori prima agrumati leggeri e poi tropicali seguiti da note floreali. Finale resinoso e leggermente amaro, ruffiano direi, per la voglia che ci mette a berne un altro sorso. Il tutto sembra un pò un casino ma vi assicuro che la posizione dei vari sapori è ben organizzata! Birra fresca e piacevole che soddisfa sia l' ofatto che il palato, dal corpo watery e abbastanza bilanciata, pensata apposta per le calde giornate estive; sicuramente una birra per gli amanti dei luppoli americani.
"The cost of sanity, in this society, is a certain level of alienation"
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mercoledì 25 febbraio 2015
Bevute allo Stato Brado - Dangerously Close To Stupid di To ØL
La bevuta di oggi si concentra su questa Double IPA del beerfirm danese To Øl che viene prodotta con notevoli quantità di luppoli americani Citra e Centennial che a dirla tutta si fanno sentire con il loro aroma spiccatamente fruttato.
Quando viene versata, il colore si presenta di un giallo ambrato con riflessi dorati e con una velatura accentuata; la schiuma presente, dalla grana fine e di colore tendente al crema ha una buona allacciatura che però comincia a svanire da metà bicchiere. L'aroma sprigiona già buoni profumi tropicali e restando li ad ascoltare con il naso si percepiscono note floreali, note fruttate di pompelmo, pesca, frutto della passione molto delicate che fanno da contorno a sentori resinosi. Al palato non ci sono sorprese e il bilanciamento con l' aroma è quasi perfetto tanto che le sensazioni retro olfattive si ritrovano che è un piacere: si comincia con un sapore dolce di malto per proseguire con frutta tropicale, agrumi, pino(?) e si finisce con un amaro abbastanza persitente ma che non disturba supportato dal corpo pieno e dal buon utilizzo dei malti. Birra ben bilanciata e dalla nota alcolica ben nascosta sia all' olfatto sia all' aroma, da bere con cautela per i suoi 9,3 % ABV.
"We are all born ignorant but one must work hard to remain stupid"
Cheers!
Quando viene versata, il colore si presenta di un giallo ambrato con riflessi dorati e con una velatura accentuata; la schiuma presente, dalla grana fine e di colore tendente al crema ha una buona allacciatura che però comincia a svanire da metà bicchiere. L'aroma sprigiona già buoni profumi tropicali e restando li ad ascoltare con il naso si percepiscono note floreali, note fruttate di pompelmo, pesca, frutto della passione molto delicate che fanno da contorno a sentori resinosi. Al palato non ci sono sorprese e il bilanciamento con l' aroma è quasi perfetto tanto che le sensazioni retro olfattive si ritrovano che è un piacere: si comincia con un sapore dolce di malto per proseguire con frutta tropicale, agrumi, pino(?) e si finisce con un amaro abbastanza persitente ma che non disturba supportato dal corpo pieno e dal buon utilizzo dei malti. Birra ben bilanciata e dalla nota alcolica ben nascosta sia all' olfatto sia all' aroma, da bere con cautela per i suoi 9,3 % ABV.
"We are all born ignorant but one must work hard to remain stupid"
Cheers!
lunedì 23 febbraio 2015
Bevute allo stato brado - Hop Ottin IPA di Anderson Valley
Curioso di assagiare un'altra birra in lattina, ho comprato la Hop Ottin IPA del birrificio americano Anderson Valley; perchè non dare fiducia a questo tipo di packaging?!
Versata nel bicchiere, ci ritroviamo davanti a una birra di color ambrato velato con una schiuma color crema di grana media e non persistente, scarsa. Non sò se questo dipenda dalla conservazione in lattina o dal metodo di produzione e se magari servita alla spina può cambiare (o magari sono io che non son capace a versarla!!!). Birra da 7% ABV, prodotta con notevoli quantità di luppoli Columbus e Cascade sia in bollitura che in dry-hop che vengono ben bilanciati dai malti utilizzati, donando un'aroma intensa e di media persistenza iniziale di caramello che sfuma in una nota agrumata fino a finire a sentori resinosi e di pino. Quando si comincia ad assaggiarla scopriamo sapori floreali, caramellati e resinosi che lasciano spazio ad un amaro erbaceo e ad un finale secco quasi inaspettato che ne stimola la bevuta. Birra dal corpo pieno e ben bilanciato, un buon esempio di West Coast IPA che se pur arrivata dalla California si può dire di essere ancora in buona forma.
Cheers!!
Versata nel bicchiere, ci ritroviamo davanti a una birra di color ambrato velato con una schiuma color crema di grana media e non persistente, scarsa. Non sò se questo dipenda dalla conservazione in lattina o dal metodo di produzione e se magari servita alla spina può cambiare (o magari sono io che non son capace a versarla!!!). Birra da 7% ABV, prodotta con notevoli quantità di luppoli Columbus e Cascade sia in bollitura che in dry-hop che vengono ben bilanciati dai malti utilizzati, donando un'aroma intensa e di media persistenza iniziale di caramello che sfuma in una nota agrumata fino a finire a sentori resinosi e di pino. Quando si comincia ad assaggiarla scopriamo sapori floreali, caramellati e resinosi che lasciano spazio ad un amaro erbaceo e ad un finale secco quasi inaspettato che ne stimola la bevuta. Birra dal corpo pieno e ben bilanciato, un buon esempio di West Coast IPA che se pur arrivata dalla California si può dire di essere ancora in buona forma.
Cheers!!
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giovedì 19 febbraio 2015
Bevute allo Stato Brado - Foramoda 14/02/2014
Per finire il sabato in bellezza ho deciso di fare un salto al Foramoda con l'intento di assaggiare la Pake Ale in cask che offrivano questa sera. Guardando quello che era scritto nella lavagna notavo che c'era anche una Gose di Freigeist che sicuramente avrei assaggiato successivamente.
Ma intanto cominciamo con questa Pale Ale di produzione scozzese di Orkney Brewery: la Northern Light, birra di 4% ABV dal colore giallo paglierino tendente al dorato, limpida con una schiuma candida, di grana medio/fine e scarsa. Non credo che da una Pale Ale originale (non nel senso di diversa o stravagante ma come Real Ale) ci si possa aspettare molta schiuma e credo che anche il fatto che sia spillata a pompa direttamente dal cask, quindi senza anidride carbonica, non ne faciliti la creazione. Passiamo quindi alla fase olfattiva e gli aromi agrumati e floreali molto delicati fanno compagnia ad un finale di miele d'acacia e quando si comincia a berla si percepiscono al palato note dolci di malti chiari seguite da note floreali e una leggera amarezza nel finale che rende questa birra fragrante e rinfrescante. Birra dal corpo esile ed equilibrato che si lascia bere veramente bene, appagante per la sua semplicità. La voglia di berne un' altra pinta c'è di sicuro, anche perchè era da tempo che non bevevo una Ale così, ma a questo punto sono passato all'assaggio della prossima birra.
La Quince Gose di Freigeist Bierkultur viene lasciata fermentare con mele cotogne e ha una gradazione alcolica di 5% ABV; si presenta di colore giallo paglierino velato, con una schiuma candida, dalla grana media e presente che svanisce a metà bicchiere. Gli aromi che riesco a percepire sono i classici delle gose: acidità lattica, cereali, una leggera sapidità e poi un sentore delicato e dolce che richiama quasi frutta a polpa bianca come la pera. Il sapore principale che avvolge il palato è l'acidità che non è spiacevole in quanto si assopisce col passare dei secondi, con un susseguirsi di mele al forno, malto di frumento e una leggera nota sapida nel finale. Birra dal corpo esile e abbastanza equilibrato con una buona scorrevolezza. Onestamente preferisco la Gose classica senza l' aggiunta di frutta perchè rispetto a questa resta più equilibrata e con un finale più pulito.
Cheers!!
Ma intanto cominciamo con questa Pale Ale di produzione scozzese di Orkney Brewery: la Northern Light, birra di 4% ABV dal colore giallo paglierino tendente al dorato, limpida con una schiuma candida, di grana medio/fine e scarsa. Non credo che da una Pale Ale originale (non nel senso di diversa o stravagante ma come Real Ale) ci si possa aspettare molta schiuma e credo che anche il fatto che sia spillata a pompa direttamente dal cask, quindi senza anidride carbonica, non ne faciliti la creazione. Passiamo quindi alla fase olfattiva e gli aromi agrumati e floreali molto delicati fanno compagnia ad un finale di miele d'acacia e quando si comincia a berla si percepiscono al palato note dolci di malti chiari seguite da note floreali e una leggera amarezza nel finale che rende questa birra fragrante e rinfrescante. Birra dal corpo esile ed equilibrato che si lascia bere veramente bene, appagante per la sua semplicità. La voglia di berne un' altra pinta c'è di sicuro, anche perchè era da tempo che non bevevo una Ale così, ma a questo punto sono passato all'assaggio della prossima birra.
La Quince Gose di Freigeist Bierkultur viene lasciata fermentare con mele cotogne e ha una gradazione alcolica di 5% ABV; si presenta di colore giallo paglierino velato, con una schiuma candida, dalla grana media e presente che svanisce a metà bicchiere. Gli aromi che riesco a percepire sono i classici delle gose: acidità lattica, cereali, una leggera sapidità e poi un sentore delicato e dolce che richiama quasi frutta a polpa bianca come la pera. Il sapore principale che avvolge il palato è l'acidità che non è spiacevole in quanto si assopisce col passare dei secondi, con un susseguirsi di mele al forno, malto di frumento e una leggera nota sapida nel finale. Birra dal corpo esile e abbastanza equilibrato con una buona scorrevolezza. Onestamente preferisco la Gose classica senza l' aggiunta di frutta perchè rispetto a questa resta più equilibrata e con un finale più pulito.
Cheers!!
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mercoledì 18 febbraio 2015
Bevute allo Stato Brado - Nidaba & Birrificio Artigianale Foglie d'Erba 13/02/2015
Questa serata si presenta già da sè con la collaborazione tra il Nidaba, rinomato locale trevigiano per gli appassionati di birra, e il Birrificio Artiginale Foglie d'Erba con loco a Forni di Sopra in provincia di Udine. Questo piccolo birrificio, che recentemente è stato rinnovato e ampliato, nasce dalla volontà di Gino Perissutti (Birraio dell'Anno 2011) già titolare della pizzeria di famiglia che vantava, grazie alla sua passione, una carta delle birre . Così dopo anni di pellegrinaggi birrai per l'Europa alla scoperta di nuovi stili e una gavetta come homebrewer, nel 2008 decide di cominciare quest'avventura.
Ma torniamo a quello che hanno offerto le spine del Nidaba in questo "Tap Takeover": erano presenti Babel, Haraban, Hopfelia, Amber Ale, Cherry Lady e la Hot Night At The Village.
Non starò qui ad annoiarvi con la storia di tutte le birre ma vi offrirò una semplice descizione delle tre che ho assaggiato questa sera, in ordine Babel, Hopfelia e Hot Night At The Village.
La Babel è la produzione più nota, vincitrice di Birra dell'Anno 2010 e di altri riconoscimenti quali medaglia di bronzo all' European Beer Star 2012 e birra quotidiana Slow Food 2012/2013. Si presenta di color giallo dorato, abbastanza limpida e con una schiuma candida, di grana media e presente. L' aroma, data da luppoli americani e continentali, dona profumi agrumati, di frutti tropicali, erbacei e lievemente resinosi. I toni aromatici si ritrovano nella bevuta e all'assaggio iniziale si denota un sapore erbaceo che vira verso note leggere di frutta tropicale e agrumi; finisce secca, con un amaro delicato e per niente invadente donando alla birra un finale equilibrato. American Pale Ale di appena 5% ABV dal corpo esile, veramente dissetante, leggera e fresca che purtroppo finisce velocemente!
La Hopfelia, un' India Pale Ale di 6,7 % ABV, viene brassata con luppoli americani e con aggiunta di resina di Pino Mugo delle Dolomiti. Nel bicchiere è di un colore giallo ambrato con una schiuma color crema dalla grana fine/media e presente. Appena si avvicina il bicchiere al naso si percepiscono aromi agrumati di mandarino e pompelmo, altri aromi fruttati (pesca?) e floreali, per finire verso note resinose che chiudono il cerchio. Al sorso si percepisce subito la nota amara, abbastanza persistente, che lascia spazio ancora a sentori resinosi su tutto, quasi balsamica oserei dire, e note più delicate di agrumi e malto che si fondono assieme per un bel finale . Un corpo pieno, dato anche dalla gradazione alcolica che si percepisce durante le sorsate e un finale abbastanza equilibrato chiudono la bevuta in maniera piacevole; una birra per gli appassionati dell'amaro.
Così sono arrivato all'ultimo "fatidico" assaggio e uno degli stili che preferisco me lo son tenuto come ciliegina sulla torta! Sto parlando della Hot Night At The Village, Porter prodotta per il "Villaggio della Birra 2013" e vincitrice della medaglia d' oro nella categoria 'porter' al Brussels Beer Challenge sempre nello stesso anno. Questa birra viene spillata a pompa e servita nella classica pinta americana presentandosi di colore ebano con riflessi ambrati e con una schiuma color crema dalla grana media e presente. Curioso di sentire cos' hanno da proporre gli aromi, metto subito il naso dentro il bicchiere: si denotano subito sentori di torrefazione, caffè d'orzo, cacao e un finale leggero di liquirizia che suonano in maniera armonica tutti assieme creando all'olfatto una bella sintonia. Quindi passiamo alla fase del bere e dopo il primo sorso, il palato resta voglioso di assagiarne ancora e si denota un'inizio di malto scuro e un'amaricatura presente ma non prolungata che nasconde in sottofondo sapori di liquirizia, caffè, cacao e rabarbaro. Come ci si aspetterebbe da una porter fatta bene, i sentori tipici son presenti, ben distinti e non stancano. Il corpo è esile e ben equilibrato per una percezione al palato morbida e scorrevole data anche dai soli 5% ABV.
E' vero che mi son un pò dilungato nella descrizione di questa eccellente birra, preferenze di stile apparte, che merita più delle altre che ho assaggiato questa sera proprio per il grande equilibrio degli ingredienti utilizzati e per l'impatto sia olfattivo che gustativo che non ha deluso le aspettative.
Cheers!
Ma torniamo a quello che hanno offerto le spine del Nidaba in questo "Tap Takeover": erano presenti Babel, Haraban, Hopfelia, Amber Ale, Cherry Lady e la Hot Night At The Village.
Non starò qui ad annoiarvi con la storia di tutte le birre ma vi offrirò una semplice descizione delle tre che ho assaggiato questa sera, in ordine Babel, Hopfelia e Hot Night At The Village.
La Babel è la produzione più nota, vincitrice di Birra dell'Anno 2010 e di altri riconoscimenti quali medaglia di bronzo all' European Beer Star 2012 e birra quotidiana Slow Food 2012/2013. Si presenta di color giallo dorato, abbastanza limpida e con una schiuma candida, di grana media e presente. L' aroma, data da luppoli americani e continentali, dona profumi agrumati, di frutti tropicali, erbacei e lievemente resinosi. I toni aromatici si ritrovano nella bevuta e all'assaggio iniziale si denota un sapore erbaceo che vira verso note leggere di frutta tropicale e agrumi; finisce secca, con un amaro delicato e per niente invadente donando alla birra un finale equilibrato. American Pale Ale di appena 5% ABV dal corpo esile, veramente dissetante, leggera e fresca che purtroppo finisce velocemente!
La Hopfelia, un' India Pale Ale di 6,7 % ABV, viene brassata con luppoli americani e con aggiunta di resina di Pino Mugo delle Dolomiti. Nel bicchiere è di un colore giallo ambrato con una schiuma color crema dalla grana fine/media e presente. Appena si avvicina il bicchiere al naso si percepiscono aromi agrumati di mandarino e pompelmo, altri aromi fruttati (pesca?) e floreali, per finire verso note resinose che chiudono il cerchio. Al sorso si percepisce subito la nota amara, abbastanza persistente, che lascia spazio ancora a sentori resinosi su tutto, quasi balsamica oserei dire, e note più delicate di agrumi e malto che si fondono assieme per un bel finale . Un corpo pieno, dato anche dalla gradazione alcolica che si percepisce durante le sorsate e un finale abbastanza equilibrato chiudono la bevuta in maniera piacevole; una birra per gli appassionati dell'amaro.
Così sono arrivato all'ultimo "fatidico" assaggio e uno degli stili che preferisco me lo son tenuto come ciliegina sulla torta! Sto parlando della Hot Night At The Village, Porter prodotta per il "Villaggio della Birra 2013" e vincitrice della medaglia d' oro nella categoria 'porter' al Brussels Beer Challenge sempre nello stesso anno. Questa birra viene spillata a pompa e servita nella classica pinta americana presentandosi di colore ebano con riflessi ambrati e con una schiuma color crema dalla grana media e presente. Curioso di sentire cos' hanno da proporre gli aromi, metto subito il naso dentro il bicchiere: si denotano subito sentori di torrefazione, caffè d'orzo, cacao e un finale leggero di liquirizia che suonano in maniera armonica tutti assieme creando all'olfatto una bella sintonia. Quindi passiamo alla fase del bere e dopo il primo sorso, il palato resta voglioso di assagiarne ancora e si denota un'inizio di malto scuro e un'amaricatura presente ma non prolungata che nasconde in sottofondo sapori di liquirizia, caffè, cacao e rabarbaro. Come ci si aspetterebbe da una porter fatta bene, i sentori tipici son presenti, ben distinti e non stancano. Il corpo è esile e ben equilibrato per una percezione al palato morbida e scorrevole data anche dai soli 5% ABV.
E' vero che mi son un pò dilungato nella descrizione di questa eccellente birra, preferenze di stile apparte, che merita più delle altre che ho assaggiato questa sera proprio per il grande equilibrio degli ingredienti utilizzati e per l'impatto sia olfattivo che gustativo che non ha deluso le aspettative.
Cheers!
martedì 17 febbraio 2015
Bevute allo stato brado - Engelszell Benno Trappistenbier
La giornata di oggi è finita con l'assaggio di questa birra trappista dell'omonimo monastero austriaco Stift Engelszell, ottavo al mondo ad essere fregiato del logo "Authentic Trappist Product".
Belgian Ale di 6,9% ABV che versata nel classico bicchiere a coppa si presenta di colore giallo ambrato velato con riflessi dorati ed una schiuma color crema dalla grana fine e presente. Man mano che la schiuma si abbassa, gli aromi fruttati e floreali si esaltano e si percepiscono note di frutta a pasta bianca, miele, caramello che finiscono con una leggera speziatura mentre i sapori si ritrovano nella beva che però si percepiscono dopo un amaro iniziale non molto prolungato, identificando il dolce del malto, forse qualche nota di frutta a bacca scura, erbaceo e crosta di pane che lascia spazio ad una tenue nota alcolica e a un finale abbastanza secco e leggermente pepato. Di medio corpo ed abbastanza equilibrata, non una delle migliori trappiste che abbia assaggiato. La pazienza e il lavoro dei monaci addetti a brassare però possono far crescere questo prodotto avente già ottime basi.
Cheers!!
Belgian Ale di 6,9% ABV che versata nel classico bicchiere a coppa si presenta di colore giallo ambrato velato con riflessi dorati ed una schiuma color crema dalla grana fine e presente. Man mano che la schiuma si abbassa, gli aromi fruttati e floreali si esaltano e si percepiscono note di frutta a pasta bianca, miele, caramello che finiscono con una leggera speziatura mentre i sapori si ritrovano nella beva che però si percepiscono dopo un amaro iniziale non molto prolungato, identificando il dolce del malto, forse qualche nota di frutta a bacca scura, erbaceo e crosta di pane che lascia spazio ad una tenue nota alcolica e a un finale abbastanza secco e leggermente pepato. Di medio corpo ed abbastanza equilibrata, non una delle migliori trappiste che abbia assaggiato. La pazienza e il lavoro dei monaci addetti a brassare però possono far crescere questo prodotto avente già ottime basi.
Cheers!!
giovedì 12 febbraio 2015
Bevute allo stato brado - Red Bear Brouwerij 10/01/2015
Giusto per non farmi mancare la mia dose settimanale di malto e luppolo questa sera sono finito al Red Bear Brouwerij di Marghera.
Questa è solo la seconda volta che vengo qui e la lavagna di fronte al bancone indica referenze sempre valide; una su tutte, questa sera, è la Highway 128 Gose del birrificio Californiano Anderson Valley, definita da Draft Magazine una delle migliori birre del 2014.Con i suoi 4,2% ABV Si presenta con un colore giallo paglierino abbastanza limpido accompagnato da una schiuma bianca, grana fine e presente. L' aroma ha un' acidità che ricorda gli agrumi condita assieme a note lattiche, di cereali e salsedine mentre al gusto si percepisce da subito l'acidità, seguita da note agrumate,salate e di biscotto leggere, bilanciata nel finale da una nota amara inserita nelle righe giuste che rende la birra beverina ed equilibrata. Non posso dire se realmente sia una delle migliori birre del 2014 ma di certo è stato molto piacevole averla scoperta e averla bevuta. Devo dire che mi ha lasciato proprio una buona impressione e il fatto che questo vecchio stile tedesco, ormai in gran spolvero tra i birrifici più innovativi, venga prodotto anche da un birrificio americano aumentandone il valore.
La seconda birra che ho assaggiato invece è stata la Hoppy Lovin' Christmas, un'IPA natalizia da 7,8% ABV del produttore danese Mikkeller che viene speziata con zenzero e aghi di pino. A livello sensoriale il luppolo si fa sentire attraverso note di frutta gialla (pesca e ananas) e agrumi (limone e pompelmo). Il tutto è caratterizzato dalla presenza di toni resinosi e speziati dati dagli ingredienti aggiunti, la cui percezione permane anche dopo la degustazione. Sentori di confettura, di frutta secca e un'alcolicità presente sia a livello olfattivo che gustativo ne completano il profilo. Birra con una buona luppolatura e aromaticità con un corpo pieno e abbastanza equilibrata.
Questa è solo la seconda volta che vengo qui e la lavagna di fronte al bancone indica referenze sempre valide; una su tutte, questa sera, è la Highway 128 Gose del birrificio Californiano Anderson Valley, definita da Draft Magazine una delle migliori birre del 2014.Con i suoi 4,2% ABV Si presenta con un colore giallo paglierino abbastanza limpido accompagnato da una schiuma bianca, grana fine e presente. L' aroma ha un' acidità che ricorda gli agrumi condita assieme a note lattiche, di cereali e salsedine mentre al gusto si percepisce da subito l'acidità, seguita da note agrumate,salate e di biscotto leggere, bilanciata nel finale da una nota amara inserita nelle righe giuste che rende la birra beverina ed equilibrata. Non posso dire se realmente sia una delle migliori birre del 2014 ma di certo è stato molto piacevole averla scoperta e averla bevuta. Devo dire che mi ha lasciato proprio una buona impressione e il fatto che questo vecchio stile tedesco, ormai in gran spolvero tra i birrifici più innovativi, venga prodotto anche da un birrificio americano aumentandone il valore.
La seconda birra che ho assaggiato invece è stata la Hoppy Lovin' Christmas, un'IPA natalizia da 7,8% ABV del produttore danese Mikkeller che viene speziata con zenzero e aghi di pino. A livello sensoriale il luppolo si fa sentire attraverso note di frutta gialla (pesca e ananas) e agrumi (limone e pompelmo). Il tutto è caratterizzato dalla presenza di toni resinosi e speziati dati dagli ingredienti aggiunti, la cui percezione permane anche dopo la degustazione. Sentori di confettura, di frutta secca e un'alcolicità presente sia a livello olfattivo che gustativo ne completano il profilo. Birra con una buona luppolatura e aromaticità con un corpo pieno e abbastanza equilibrata.
lavagna del 10/01/2015 |
venerdì 6 febbraio 2015
Bevute allo stato brado - Neck Oil di Beavertown Brewery
Oggi prima di cominciare a mangiare ho voluto fare un aperitivo con questa Session IPA in lattina del Beavertown Brewery: la Neck Oil. Con i suoi 4.3% ABV si lascia bere
che è un piacere. Dal colore giallo dorato velato e schiuma candida e presente lascia aromi agrumati delicati, erbacei e di caramello; il sapore segue gli aromi con toni leggermente speziati e accentuando il gusto erbaceo del luppolo per un finale secco che invoglia ad un'altro sorso; corpo esile in stile, dato che le session beer sono birre dalla facile beva e finale poco equilibrato con la motivazione che la tendenza dei sapori erbacei prevale.
Per quel che devo dire però questa birra in LATTINA è una bella sorpresa che da sempre è sinonimo di birre industriali o meno buone ma che ormai sta prendendo piede anche nel mondo craft.
Cheers!
Neck Oil di Beavertown Brewery |
Per quel che devo dire però questa birra in LATTINA è una bella sorpresa che da sempre è sinonimo di birre industriali o meno buone ma che ormai sta prendendo piede anche nel mondo craft.
Cheers!
martedì 3 febbraio 2015
Bevute allo stato brado - Al Foramoda 09/01/2015
lavagna del 09/01/2015 |
In questa serata ho proprio voglia di bermi delle birre luppolate tanto per alleggerire la lunga giornata passata. Da tener d'occhio anche la scelta di birre tedesche che da queste parti offre prodotti sempre ottimi e ricercati di piccole realtà brassicole.
Il mio sguardo si pone subito sulla Undercurrent di Siren Craft Brew, una Pale Ale brassata con fiocchi d'avena. La ordino e quando mi arriva comincio ad assaggiarla notando che dopo due sorsi avevo già capito che ne bastavano altri due per finirla tutta! Aromi e sapori delicati, leggeri di frutta tropicale, di agrumi ed erbacei si fondono alla perfezione dando una buona sensazione sia all'olfatto che al palato con un finale leggermente speziato. Birra piacevole, delicata e di facile beva con i suoi 4.2% ABV, da ordinarne subito un'altra!
Ma a questo punto ho scelto la Crooked Moon Tattoo dIPA di Mikkeller, che già ci fà intendere di essere 'na birretta "difficile" con i suoi 9% ABV(altro che alleggerire la giornata!); dal colore ambrato velato e dalla schiuma abbondante e presente questa double IPA dalla caratteristica alcolica onnipresente, scende per l'esofago con i "gomiti aperti". Le note che poi si sentono emergere sono di frutta tropicale, di agrumi, resinose per poi finire verso un amaro prolungato che serve a ripulire il palato dalla forte alcolicità. Una birra sicuramente impegnativa ma da provare assolutamente!
8ball Rye IPA di Beavertow Brewery |
Così per finire in bellezza la serata mi sono preso in bottiglia l'8ball Rye IPA di Beavertown Brewery dal colore giallo dorato velato con i suoi 6,2% ABV si lascia bere bene, con un'aroma luppolato che ricorda l'erbaceo, il citrico con note di pino e caramello. Il sapore di cereale e una leggera nota speziata, quasi acidula, data dalla segale usata in ricetta, chiama alla bevuta e rinfresca la bocca mentre i luppoli utilizzati in fine bollitura lasciano nel finale un' amaricatura non invadente e piacevole. Buono anche questo prodotto di questo birrificio che non delude le recensioni.
Adesso è ora di andare a casa, monto in macchina e mentre penso a quello che ho bevuto in questa serata, alla radio passano "Traveling Riverside Blues" dei Led Zeppelin. Perfetto.
Cheers!
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